TORTORETO – Sono stati depositati questa sera in Procura ad Ascoli Piceno i risultati sull’esame del Dna sul sangue trovato accanto ai resti bruciati rinvenuti lo scorso 16 novembre alle pendici del monte Ascensione. Benché l’identificazione fosse già pressoché certa, si è avuta la conferma che il sangue appartiene a Demetrio Di Silvestre, l’uomo scomparso da Tortoreto il giorno precedente. L’esame del Dna era stato affidato dal pm Umberto Monti al professor Adriano Tagliabracci, che ha comparato i campioni di sangue con un tampone prelevato al figlio dell’imprenditore edile.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri per arrivare all’individuazione dei responsabili dell’omicidio. Si scandaglia la vita dell’uomo, si cerca nei contatti lavorativi e nelle amicizie per capire con chi può essere entrato in contatto, probabilmente attirato in una trappola nel Piceno. La sua auto, una Bmw dotata di allarme antifurto satellitare, è stata tracciata in tutti gli spostamenti e infine ritrovata in un parcheggio a Porto Sant’Elpidio. I carabinieri del Ris la stanno analizzando a fondo a caccia di impronte e tracce degli assassini. Benché non ancora suffragata da elementi certi, resta in piedi l’ipotesi che Di Silvestre possa aver pestato i piedi a qualcuno nel tentativo di aiutare un conoscente in difficoltà e scatenato la feroce vendetta che per modalità fa pensare anche ad una sorta di "esempio".